IV DOMENICA DI PASQUA – ANNO A, 03 Maggio 2020

2 Maggio 2020 Off Di wp_10628220

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,14.22-33)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone. Parola di Dio

In quattro righi la verità:

l’ANNUNCIO: “Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso. Insieme con l’annuncio kerygmatico, anche la colpevolezza: “che voi avete crocifisso”. Di conseguenza, la domanda: “quid faciendum?”

INVITO ALLA CONVERSIONE: “fatevi battezzare e per il perdono dei  peccati e per ricevere il doni dello Spirito”.

ESORTAZIONE: “Salvatevi da questa generazione perversa”. Si, ma come?

COSTITUENDO UNA COMUNITA’: La Chiesa è una comunità alternativa al mondo. L’alternativa si costruisce con una comunità che vive un’economia di comunione e un rapporto vicendevole di amore e carità.

L’indirizzo di costruire noi una economia alternativa o un’ecologismo è ideologia e politica che non ci compete in quanto appartiene alla sfera della società civile. La chiesa aiuta il mondo mostrando in sé che un’alternativa è possibile.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 22 (23)

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. R. Rinfranca l’anima mia. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. R. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. R.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1Pt 2,20b-25)

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime. Parola di Dio

Continuiamo la riflessione di prima. La generazione perversa dominato dallo spirito di competizione e di potere che utilizza quali strumenti di dominio: il denaro (finanza ed economia), la politica, la comunicazioen, l’asservimento e lo sfruttamento dei popoli, il tutto sotto la minaccia delle armi è “il mondo” in senso giovanneo, cioè  è peccato ed è sotto il dominio del demonio. Questo mondo perseguiterà chi non si omologa a sé. Ecco la persecuzione. I Cristiani salvano il mondo prendendo su di sé il  peccato e pagando con il proprio corpo, così come ha fatto Cristo per noi. Assumere Cristo come salvatore è riconoscere Lui come vero Pastore . E da Lui ci si lascia “pascere”

Ottima introduzione al Vangelo.

VangeloDal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10)

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Parola del Signore

Desidero aggiungere il seguito del  capitolo 10 di Gv che gli illustri redattori dei testi liturgici hanno eliminato

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
19Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. 20Molti di loro dicevano: «È indemoniato ed è fuori di sé; perché state ad ascoltarlo?». 21Altri dicevano: «Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi?».

COMMENTO E MESSAGGIO
Oggi, cari amici, lo spunto omiletico non è come quello solito. Diceva il grande teologo francese P. Chenu, domenicano: io, la mia meditazione la faccio al mattino sul giornale. Infatti, oggi faccio riferimento a quanto mi è accaduto ieri, 2 maggio. Nel pomeriggio, poco dopo la sua pubblicazione, mi è capitato sotto gli occhi il seguente articolo. Giacché si parla di lupi, e la cosa ci riguarda molto da vicino, essondo evidente l’analogia con il Vangelo,  desidero che coloro che seguono questi poveri spunti abbiano la possibilità di leggerla. Ecco la notizia:

Il Papa emerito Benedetto XVI nella nuova biografia parla dell’Anti-Cristo
di Sabino Paciolla (2 Maggio 2020)

Papa Benedetto XVI in una nuova biografia di prossima pubblicazione parla esplicitamente del “potere spirituale dell’Anti-Cristo” presente in una certa mentalità molto diffusa nella nostra società. Maike Hickson, parla di questa nuova biografia nel suo articolo pubblicato su Lifesitenews da cui riprendiamo e traduciamo un passo dalla pagina 1074 …:

Domanda: Una frase della Sua predica durante la messa per l’inizio del pontificato è rimasta particolarmente impressa nella memoria: «Pregate per me, perché non fugga davanti ai lupi.» Aveva previsto tutto quello che avrebbe dovuto affrontare?
Benedetto XVI: Anche qui devo dire che si tende a ridurre troppo la dimensione di quanto può incutere paura a un Papa. Naturalmente questioni come i «Vatileaks» sono incresciose e, soprattutto, non comprensibili e causa di grande turbamento per gli uomini del nostro grande mondo. Ma la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Ancora cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si opponga viene scomunicato dalla società. Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale. È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza.

Da: “Benedetto XVI: Ein Leben” [Benedetto XVI: una vita], pag. 1074 versione originale  (traduzione dal tedesco di questo passo a cura di Alessandra Carboni Riehn). La giornalista riprende poi alcuni passi che si soffermano sugli intralci che Benedetto XVI ha dovuto affrontare.

“L’ostruzionismo veniva più dall’esterno che dalla Curia. Non volevo semplicemente promuovere prima di tutto la purificazione nel piccolo mondo della Curia, ma nella Chiesa nel suo insieme”. Spiegando ulteriormente il suo pensiero, ha aggiunto che “nel frattempo gli eventi hanno dimostrato che la crisi della Fede ha portato anche e soprattutto a una crisi dell’esistenza cristiana”. Questo, ha continuato, è ciò che “il Papa deve avere davanti ai suoi occhi”.
La Chiesa cattolica insegna che prima della gloriosa seconda venuta di Cristo, la Chiesa passerà attraverso una “prova finale” che “scuoterà la fede di molti credenti”.
“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. 

La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità.

La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.”, afferma il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 675.

Tanti hanno parlato della figura dell’Anti-Cristo, tra questi il beato arcivescovo Fulton Sheen, nei suoi libri e sermoni, uno di questi ripreso dalla radio nel 1947. Ma anche il Card. Giacomo Biffi in una sua notevole relazione che tenne al Meeting di Rimini il 28 agosto 1991, e che vi consiglio assolutamente di vedere (qui e leggere la trascrizione che ho fatto).

A tal proposito, Fulton Sheen dice: 
L’Anti-Cristo non sarà così chiamato, altrimenti non avrebbe seguaci. Non indosserà collant rossi, né vomiterà zolfo, né porterà un tridente né agiterà una coda frecciata come Mefistofele in Faust. Questa mascherata ha aiutato il Diavolo a convincere gli uomini che non esiste. Quando nessun uomo lo riconosce, più potere esercita.
Da nessuna parte della Sacra Scrittura troviamo garanzie per il mito popolare del Diavolo come un buffone che è vestito tutto di “rosso”. Piuttosto è descritto come un angelo caduto dal cielo, come “il principe di questo mondo”, il cui compito è quello di dirci che non c’è nessun altro mondo.

La logica di Satana è semplice: se non c’è cielo non c’è inferno; se non c’è inferno, allora non c’è peccato; se non c’è peccato, allora non c’è giudice, e se non c’è giudizio allora il male è bene e il bene è male. Ma al di sopra di tutte queste descrizioni, Nostro Signore ci dice che sarà così simile a Lui stesso che ingannerebbe anche gli eletti – e certamente nessun diavolo mai visto nei libri illustrati potrebbe ingannare anche gli eletti.

Come verrà in questa nuova era per conquistare seguaci alla sua religione? La credenza russa pre-comunista è che verrà travestito da Grande Umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzo per condurci a Dio, ma come fine a se stessi.
Questa è la tentazione di avere una nuova religione senza la croce, una liturgia senza un mondo a venire, una religione per distruggere una religione, o una politica che è una religione, che rende a Cesare anche le cose che sono di Dio. In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e al suo glorioso parlare di libertà e di uguaglianza, avrà un grande segreto che non dirà a nessuno: non crederà in Dio.

Poiché la sua religione sarà la fratellanza dell’Uomo senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti. Egli creerà una contro-chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma al contrario e svuotato del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anti-Cristo che assomiglierà in tutti gli esterni al corpo mistico di Cristo. . . .

Inoltre, l’Anti-Cristo: 
– Spiegherà il senso di colpa psicologicamente come sesso represso, farà sì che gli uomini si vergognino se i loro simili dicono di non essere di larghe vedute e liberali.
– Identificherà la tolleranza con l’indifferenza per il bene e il male.Favorirà più divorzi sotto il travestimento che un altro partner è “vitale”.
– Egli aumenterà l’amore per l’amore e diminuirà l’amore per le persone.
– Egli invocherà la religione per distruggere la religione.
– Parlerà persino di Cristo e dirà che è stato il più grande uomo mai vissuto.
– La sua missione, dirà, sarà quella di liberare gli uomini dalle servitù della superstizione e del fascismo, che non definirà mai.
– In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e al suo parlare di libertà e di uguaglianza, egli avrà un grande segreto che non dirà a nessuno; non crede in Dio.
E poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti.
Nel disperato bisogno di Dio, egli indurrà l’uomo moderno, nella sua solitudine e frustrazione, ad avere sempre più fame di appartenenza alla sua comunità che darà all’uomo l’allargamento dei suoi scopi, senza bisogno di una correzione personale e senza l’ammissione di colpe personali. Sono giorni in cui al diavolo è stata data una corda particolarmente lunga.

Caro Papa emerito, Benedetto XVI, però tu hai fatto il mercenario: sei fuggito.
Non so perché, adesso è chiaro che anche la tua spiegazione delle dimissioni: ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum non era tutta la verità, c’era qualcos’altro: i lupi. Ce l’ho sullo stomaco da otto anni, ma ora devo dirtelo: hai fatto affidamento solo sulle tue forze manchevoli per l’età avanzata, non avresti dovuto fidarti dell’assistenza dello Spirito santo? Il tuo gesto, che io non giudico, ma esso manifesta, comunque, una mancanza di fede nell’intervento di Dio.
Sono certo che le cose stanno diversamente e che, per timore di scandalizzare, hai taciuto  e questo tuo ora dire e non dire, dire qualcosa, ma non dire tutto è tipico di una velata minaccia. Anzi, io penso che tu abbia  già messo  al sicuro la tua verità, facendo fesso il tuo anche carceriere (sai a che mi riferisco!). La tua confessione sarà il tuo testamento spirituale: con esso seppellerai i lupi, i quali, oggi, capiscono, temono e tremano di fronte a questa cosa, ma non possono agire né reagire, perché hanno … la coda di paglia.
Come faccio a dire queste cose? Mica c’è bisogno di essere Pitagora o Einstein per comprender certe cose: basta non avere il cervello di gallina!
Una cosa ti chiedo: per favore, di tuta la verità … perché la verità vi farà liberi! Questo è il Vangelo. Il tuo amico e nonché predecessore, S. Giovanni Paolo II, che tanto hai amato e stimato, diceva che era “la frase più importante del Vangelo”.
Mi aspettavo questa tua uscita, ce n’era proprio bisogno. Ma, in qualche modo, puoi riparare il danno arrecato  a tutta la cristianità cattolica mediante le tue dimissioni e lo puoi fare dicendo tutta la verità. Disvela il mysterium iniquitatis.
Purtroppo, ci hai consegnato alla confusione!
Noi preghiamo perché i pastori:
– Si convertano e abbiano a cuore il primato e la gloria di Dio, i meriti infiniti del sacrificio del Suo Figlio Gesù, crocifisso e risorto, affinché annuncino che nella morte di Gesù Cristo è stata vinta la morte, che continua , invece,  a terrorizzare il mondo e, perciò ad inquinare i rapporti.
Annuncino il Vangelo come ha fatto Pietro a Pentecoste e lo testimonino con scelte coraggiose e coerenti.
Venerino i Sacramenti, soprattutto Riconciliazione, Eucarestia e Sacerdozio, oggi così sotto attacco.
Difendano la morale e ne proclamino i principi non come costrizione, ma come liberazione dalle pastoie di questo mondo.
Proclamino i dogmi di Maria, Madre di Dio e discepola di Gesù: da quello della Sua immacolata Concezione, la Sua castissima Verginità, la Sua Assunzione al cielo.
Non temano di annunciare  i Novissimi  e abbiano a cuore la salvezza delle anime
Difendano la vita e aiutino il mondo ad aborrire il ricorso all’aborto e  all’eutanasia. Aprano gli occhi degli uomini sul peccato abominevole  dell’omosessualità, della pedofilia e della cultura di genere, bandiera della corrente LGBT, già ben infiltrata anche nelle comunità ecclesiastiche.
Custodiscano la dottrina e  la tradizione secolare della Chiesa.
Una preghiera anche per i Parroci e i Sacerdoti in cura d’anime, il Clero in genere  e i Religiosi: affinché siano di esempio pratico e concreto  nella scelta del servizio ai poveri, rimettendoci di tasca propria e non facendo carità …con le tasche degli altri. Questi sono i buoni Pastori!
Non ci nascondiamo dietro ad un dito: oggi le cose non sono proprio così. Si fa molto spettacolo, organizzazione, si creano eventi e appariscenze. Ma non è questo il Vangelo! Buona domenica a tutti.