XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A – 05 LUGLIO 2020

5 Luglio 2020 Off Di wp_10628220

Prima Lettura

Dal libro del profeta Zaccarìa (Zc 9,9-10)

Così dice il Signore: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra». Parola di Dio

Il Profeta Zaccaria (520 circa – 480 aC) ha operato nel periodo in cui Israele, essendo stato liberato dalla schiavitù di Babilonia (536 aC) è tornato in patria ed impegnato nella ricostruzione del tessuto nazione in tutti i campi: da quello civile e sociale a quello morale e spirituale. Mediante visioni e parabole, il profeta chiede di far tesoro dell’esperienza passata e invita alla penitenza e  all’ agire umile e mite. Tale è anche la modalità che Dio ha scelto per il suo Messia. Questo brano è utilizzato dalla Chiesa anche nella Domenica delle palme.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 144 (145)

R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. R. Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. R.

Ecco una espressione concreta della preghiera di benedizione; questo tema sarà poi sviluppato nel Vangelo.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,9.11-13)

Fratelli, voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Parola di Dio

Questo brano del cap. 8 di Paolo ai Romani, in estrema sintesi, presenta in che cosa consiste il Cristianesimo: Habere Spiritum Domini.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

COMMENTO OMILETICO

Nella Bibbia sono presenti diverse forme di preghiera: supplica, intercessione, ringraziamento, la richiesta di perdono, etc. Quella più alta è quella della lode e di benedizione. Gesù per ringraziare il Padre usa proprio la forma più alta: la benedizione. Ma originale non è solo la forma di preghiera, bensì anche il contenuto: la scelta del Padre di nascondere ai superbi e coloro che si ritengono intelligenti il segreto della salvezza, il segreto per possedere in Regno, e di aver scelto di rivelarlo solo agli umili e ai piccoli.

E’ facile notale lo stridente contrasto tra la spinta, il bisogno e la pressione interiore che ognuno di noi avverte per essere più intelligente, più sapiente, più ricco, più capace …( e si potrebbe proseguire all’infinito) e la rivelazione del verità che Dio riserva agli umili e ai piccoli.

Ecco, caro lettore/cara lettrice, di queste poche e insignificanti note, il segreto della vita. Alla fin fine, se uno vuole seriamente domandarsi se sta realmente facendo un vero cammino di fede oppure no, basta scorrere la propria vita e individuare se sta percorrendo un cammino per essere grande, per essere qualcuno, per contare davvero oppure se si sta percorrendo un sentiero verso la verità di se stesso e quella di Dio che si fa scendendo. Dice un Gospel: Se vuoi incontrare Dio, laggiù nella valle scendi … Ed è così, bisogna abbandonare cavalli e vistose bardature e scegliere l’asino.

A chi fa questa scelta è riservata l’intimità di Dio; il godere della Sua Presenza. Ci si accorge di essere di fronte alla Shekinah, alla gloria di Dio, quando lo Spirito del Risorto grida dentro di noi: Abbà, Padre. E’ la preghiera che unisce in se l’invocazione, la gioia e il canto lieto della festa. Paolo lo esprime bene nel capitolo ottavo della Lettera ai Romani.

Bando alle ciance e alle vuote e rumorose parole e maggiore spazio all’esperienza interiore di Dio, poiché, dice Paolo, alla fin fine: Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.

Buona Domenica.